Costituiscono l’affezione ginecologica più frequente delle bambine per le caratteristiche dell’ambiente vaginale, assai diverso da quello della donna adulta, quindi più predisposto alla crescita batterica.
Con secrezione biancastra o giallo-verdastra che sporca le mutandine, a volte associata a prurito, bruciore vulvare e, in caso di interessamento del meato uretrale, a fastidio ad urinare (disuria) e stimolo ad urinare frequentemente (pollachiuria). Esternamente è presente arrossamento di vario grado, a volte gonfiore.
Fino all’80% dei casi non sono chiamate in causa le infezioni, ma alcuni fattori irritativi locali (contatto diretto con fibre sintetiche, come indossare i leggings, contatto con coloranti presenti negli indumenti intimi, uso di detergenti non idonei).
Nelle rimanenti forme sono in causa infezioni batteriche e micotiche miste, in genere caratterizzate da maggior arrossamento e secrezione. Tra le prime cause dell`infezione è un’igiene non corretta durante il momento della defecazione (spesso l’evacuazione avviene a scuola senza l’aiuto di qualcuno) e l’abitudine di toccarsi con mani non sempre pulitissime. A volte bisogna pensare agli ossiuri e raramente ai corpi estranei (carta igienica, masturbazione). Quando nell’esame colturale si riscontrano Gonococchi il contagio è avvenuto da un adulto, se si riscontra il Trichomonas il contagio è avvenuto in piscina o da un adulto infetto, se si riscontra la Candida in genere è durante trattamenti con antibiotico prolungati.
Assolutamente no all’inizio. In seconda battuta può essere utile un tampone vaginale o uno scotch-test per ossiuri, o uno striscio vaginale e, se lo chiede lo specialista, una vaginoscopia.
Se si sospetta un’infezione, è consigliabile una visita del pediatra che, in caso di dubbio, prescriverà un tampone vaginale. A volte sarà necessario applicare esternamente una pomata antibiotica (es. Gentamicina unguento) per qualche giorno.