La parola “meningite” significa “infiammazione” delle membrane che avvolgono il cervello e il midollo spinale (le meningi). I microorganismi che possono causare questa infezione sono molti, sia di tipo batterico che virale.
La forma virale è quella più comune, solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve nell`arco di una decina di giorni; la forma batterica è più rara ma estremamente più seria e può avere conseguenze letali.
Gli agenti batterici sono diversi e il più temuto è il Neisseria meningitidis (detto meningococco), di cui esistono diversi ceppi; distinti con le lettere A, B, C, Y e W135.
Altri agenti batterici causa di meningite sono lo Streptococcus pneumoniae (pneumococco) e l`Haemophilus influenzae tipo b.
Nei casi fulminanti possono verificarsi coagulazione intravascolare disseminata, shock, coma.
La malattia si trasmette da persona a persona attraverso lo scambio di secrezioni respiratorie (colpi di tosse, baci, o scambio di stoviglie). Il meningococco non vive più di pochi minuti al di fuori dell`organismo, per cui la malattia non si diffonde così facilmente come il comune raffreddore o come l`influenza.
La principale fonte di contagio è rappresentata dai portatori, solo nello 0,5% dei casi, la malattia è trasmessa da persone affette da meningite. Per questo in caso di malattia va somministrata la profilassi solo ai “contatti” stretti, cioè a coloro che sono stati a contatto ravvicinato con il soggetto malato.
Il periodo di incubazione varia tra 3 e 4 giorni, ma può prolungarsi fino a 10 giorni (tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria).
La malattia esordisce in genere bruscamente con febbre, cefalea (mal di testa) intensa, nausea, spesso vomito, rigidità nucale (difficoltà e dolore alla flessione della testa sul tronco), fastidio intenso alla luce (fotofobia).
Nei neonati alcuni di questi sintomi non sono molto evidenti, mentre può esserci un pianto continuo, irritabilità e sonnolenza al di sopra della norma, e scarso appetito.
L`esame cardine della diagnostica è l`analisi del liquido spinale, con analisi citochimica e colturale.
Il trattamento deve essere tempestivo. La meningite batterica si tratta con antibiotici; la cura è più efficace se il ceppo causa dell’infezione viene caratterizzato e identificato e l’antibiotico mirato.
In Italia ogni anno si verificano circa 250 casi di Meningite Meningococcica.
Tra i bambini (0-14 anni, pari ad una popolazione di circa 6 milioni) i casi di meningite totale per anno è piuttosto costante: 74 casi nel 2011, 63 nel 2012, 67 nel 2013, 55 casi fino ad ottobre 2014.
Considerando che ogni anno nascono circa 500mila bambini, il rischio di ammalarsi di meningite per i bambini di età sotto i 3 anni è pari a 3 casi ogni 100.000 bambini.
Le misure di profilassi da adottare sono:
L`efficacia è elevata, compresa tra 92% e 97%, si sottolinea che la protezione è relativa solamente alle infezioni causate da meningococco di tipo C e da meningococco B.
La vaccinazione può essere somministrata ai bambini a partire dai 2 mesi di età.
La vaccinazione è controindicata per coloro che hanno manifestato una reazione allergica grave dopo una precedente somministrazione dello stesso vaccino o di un qualsiasi suo componente. Inoltre la vaccinazione va posticipata per i pazienti che presentano una patologia acuta grave. In caso di gravidanza l`opportunità della vaccinazione va considerata caso per caso e deve essere valutato il rischio reale.
Il vaccino viene somministrato mediante iniezione intramuscolare che viene effettuata nei neonati preferibilmente nella zona anterolaterale della coscia, nei bambini più grandi, negli adolescenti e negli adulti nel muscolo deltoide.
Nei bambini dopo i 12 mesi, negli adolescenti e negli adulti è sufficiente una dose singola.
Questo vaccino ha un buon profilo di sicurezza e tollerabilità.
Gli effetti indesiderati più comuni sono rossore, gonfiore, e dolore nel sito di iniezione, che durano 1-2 giorni e si presentano nel 5-10% dei casi. Le reazioni sistemiche sono più rare e comprendono febbre di intensità moderata, sonnolenza, cefalea e malessere generale. Di solito questi effetti compaiono e si risolvono in 2-3 giorni.
Estremamente rare ma descritte, come per qualsiasi altra vaccinazione, vi possono essere reazioni allergiche di varia entità fino allo shock anafilattico.
No. Solo il batterio Neisseria meningitidis può causare la malattia.
Il vaccino non è costituito dal batterio intero, ma solo da una delle sue componenti, per cui non è in grado di causare la malattia.
No. Non esiste e non è mai esistito nel nostro Paese ed in generale in Europa l`obbligo di vaccinazione anti-meningococco.