Il gruppo whatsapp della scuola sembra impazzito! La mamma di Ermenegilda ha saputo che in classe c’è stato un caso di scarlattina e ha letto su internet che tutti i bambini e i familiari devono fare il tampone faringeo, mentre la mamma di Castore ha saputo che il compagno di banco del figlio ha la malattia della “faccia da schiaffi” e vuole chiamare i Carabinieri (non si sa mai, a volte si legge di maestre un po’ vivaci…); poco fa il papà di Agilulfo ha confessato che il figlio ha gli anticorpi positivi per la momonucleosi e che gli dispiace se il figlio ha contagiato tanti altri bambini, ma poiché è avvocato si saprà difendere nelle sedi idonee dalle accuse che gli saranno mosse.
E’ sempre il periodo di casi di scarlattina, varicella, quinta malattia (megaloeritema infettivo o esantema della “faccia da schiaffi”), infezione “bocca-mani-piedi”, mononucleosi, ossiuriasi, ecc. Sono malattie frequenti tra i bambini, ma che generano confusione tra i genitori e spesso anche tra le maestre. Invece, studiando su fonti autorevoli e documentate, con un po’ di buon senso diventa tutto molto facile. Proviamo a darvi una mano.
E` una malattia infettiva che si presenta con un caratteristico esantema sulla pelle dovuto a una o più sostanze (esotossine) prodotte da alcuni dei numerosi ceppi di Streptococco Beta Emoltico di gruppo A (SBEA), i quali sono causa frequente di tonsillite. Si manifesta tipicamente con febbre, mal di gola, voce “chiusa”, tonsille grosse e arrossate, comparsa di piccoli puntini rossi ravvicinati, “a carta vetrata”, che iniziano all’inguine e alle ascelle e si diffondono rapidamente sul tronco e poi alle guance. La lingua diventa prima bianca (a fragola bianca), poi rossa (a fragola rossa). A volte la scarlattina si manifesta in forma più lieve e sfumata e può essere necessario fare il tampone faringeo per cercare lo SBEA. Il periodo di incubazione è compreso fra 2 e 5 giorni. I bambini si contagiano attraverso le goccioline di saliva e sono frequenti le epidemie nelle scuole.
Non è assolutamente pericolosa, se non molto molto raramente. Si cura benissimo con l`antibiotico e quello di scelta è la penicillina (amoxicillina) perché in natura ancora non si è riscontrato un solo ceppo di SBEA resistente a questo antibiotico (è per questo che quando fate il tampone non dovete richiedere l’antibiogramma). Il bambino non contagia più i suoi amichetti dopo 2 giorni che ha iniziato l`antibiotico.
Basta fare il tampone faringeo per lo SBEA (da ricordare: deve essere effettuato bene usando l`abbassalingua e non serve che il laboratorio esegua l`antibiogramma). C`è un test rapido che è più pratico, si ha la risposta entro pochi minuti, ma più costoso.
Assolutamente no. Se il bambino ha i sintomi si cura o eventualmente fa il tampone; se sta bene va a scuola. Fare i tamponi ai bambini sani non serve a nulla perchè il 10-15% dei bambini sono portatori sani e non devono essere trattati.
Dopo 2 giorni dall`inizio dell`antibiotico.
La sindrome Bocca-mano-piede è` una malattia dovuta a virus (il tipo A16 del gruppo dell Coxackie o all`enterovirus 71). E` una malattia piuttosto banale; determina delle piccole epidemie caratterizzate da afte in bocca e vescichette o papule alle mani e ai piedi, a volte anche su altre parti del corpo. Può venire la febbre, la diarrea, il malessere come tante altre virosi, e come tante altre virosi non c`è terapia. Si aspetta che passi da sola; se il bambino piange è utile dare il paracetamolo o l`ibuprofene. Se non riesce a mangiare è consigliabile dare liquidi e cibi freddi (latte, yogurt, gelato, ecc.), in piccola quantità, ma spesso. Dura qualche giorno. Si contagia per contatto diretto con la saliva o con le feci. Ha un`incubazione di 4-6 giorni e il virus può essere eliminato per alcune settimane dopo la guarigione.
I classici vermetti dei bambini sono gli ossiuri (Enterobius Vermicularis) che provocano prurito anale e, raramente, vulvare, soprattutto di notte, quando escono dall`intestino per deporre le uova. Sembrano fili di cotone, sono piccoli, bianchi, lunghi circa 1 cm., e, quando i genitori li vedono nelle feci, dalla reazione potrebbero confondersi con terribili anaconde.
Le uova degli ossiuri possono rimanere vive nell`ambiente anche per 2-3 settimane ed è per questo che ci si può facilmente riammalare; infatti possono essere trasportate con le mani e le dita attraverso i giocattoli, lenzuola, vestiti e l`asse del gabinetto.
I sintomi in genere compaiono dopo un periodo di incubazione di 1-2 mesi.
Assolutamente no. Nelle scuole materne gli ossiuri sono molto frequenti, ma pochi bambini hanno i sintomi.
Se il bambino sta bene non si fa nulla al di fuori di… indovinate? Lavarsi bene le mani. Se ha prurito anale e risvegli notturni cercate gli ossiuri e se li trovate avete fatto “tana” (ma non urlate). Se li sospettate potete fare lo scotch-test al laboratorio. Si curano con un vermifugo, si lavano sempre bene le mani e sotto le unghie e si va a scuola senza limitazioni.
No, a patto che la cuoca non voglia cucinare una bella frittata di uova di ossiuri.
Una delle comunicazioni più frequenti che il corpo insegnante fa ai genitori è proprio quella del: “C`è stato un caso di mononucleosi”, che è anche tra le più inutili ai fini della salute del bambino e della classe e, a volte, assai dannosa in quanto crea preoccupazioni ingiustificate. Perché?
Per vari motivi:
Ogni 3-4 anni le scuole si riempiono di varicella, proprio in corrispondenza di una discreta percentuale di bambini suscettibili all`infezione. E` dovuta ad un virus (Herpes Zoster) che determina un esantema che è impossibile non riconoscere: dapprima isolate e sul tronco o sul collo, poi sempre più numerose su tutto il corpo compaiono delle pustolette che sembrano, all`inizio, come gocce di rugiada sulla pelle (con una piccola torcia mettendo la luce di lato si vede molto bene). Poi si rompono, diventano croste, quindi cadono. C`è prurito, una febbre non alta e sintomi generali. L`infezione ha un periodo di incubazione solitamente di 14-16 giorni; il bambino contagia molto 1-2 giorni prima e fino a 5 giorni dopo la comparsa dell`esantema. Si torna a scuola dopo 7 giorni di televisione e noia.
Per lo più no, ma, nonostante il rischio di complicazioni sia basso, oggi è disponibile la vaccinazione. Nei bambini che soffrono di dermatite atopica può avere un decorso più violento per cui è bene contattare subito il pediatra per iniziare il trattamento con Aciclovir.
Si (una volta tanto), anche per i genitori che non l`hanno avuta e per i quali è raccomandata la vaccinazione.
Di cosa si tratta? E` un`infezione dovuta ad un virus detto Parvovirus B19 che ogni tanto determina delle piccole epidemie a scuola. I sintomi, che compaiono 4-14 giorni dopo il contagio, sono lievi, a volte febbre e malessere, dolori muscolari e mal di testa, seguiti dopo 7-10gg. dal tipico esantema che si presenta al volto con guance di un rosso intenso e cute pallida intorno alla bocca e, a volte, macchie pruriginose al tronco e agli arti. E` la famosa malattia della “faccia da schiaffi”, ma non è stato Pierino a picchiare vostro figlio.
Questo esantema può ripresentarsi anche per settimane o mesi, soprattutto in seguito ad esposizione al sole o per cambiamenti di temperatura.
Nei bambini o soggetti con malattie dell`immunità e del sangue. Raramente determina conseguenze nel feto quando contratto dalla donna in gravidanza.
Nulla; forse lavarsi le mani un po` meglio. Non c`è infatti alcuna terapia ed è dimostrato che la malattia è così diffusa che è impossibile contenere il rischio di esposizione per le donne in gravidanza, per le quali è comunque disponibile il test sul sangue.
I bambini con megaloeritema infettivo possono frequentare la scuola, proprio perchè appena compare l`esantema non c`è più il virus e non contagiano più nessuno, neppure Pierino.
E` la malattia dei 3 giorni (a volte qualcosa di più) di febbre alta (39-40°C) seguita, al calare della febbre, dall`esantema simile alla rosolia, diffuso un po` a tutto il corpo.
E` dovuta ad alcuni virus del tipo herpes (Herpes Virus di tipo 6 e 7) ed è caratteristica dei bambini di età inferiore ai 2-3 anni. Il periodo di incubazione è circa 7-10 gg.
Le cose che si fanno quando c`è una febbre; si tiene sotto osservazione il bambino e, se piange, si usa il paracetamolo.
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